Approfondimento: I Distretti di Economia Solidale per un nuovo paradigma economico

Fonte:
14 Maggio 2010
I Distretti di Economia Solidale per un nuovo paradigma economico

I Gruppi di acquisto solidale e l’autoproduzione, insieme ad altre esperienze di consumo critico e in generale di economia e finanza etica, rappresentano dei tentativi di applicare gli stessi princìpi di giustizia e sostenibilità ambientale nelle varie attività economiche: produzione, distribuzione, servizi, consumo e finanza. In questo senso l’economia solidale, oltre a essere un insieme di pratiche, diventa una prospettiva di trasformazione sociale attraverso la costruzione di spazi di economia al servizio delle persone.

In questa prospettiva di costruzione a partire dall’esistente, un contributo fondamentale viene dal brasiliano Euclides Mance, autore de La rivoluzione delle reti e animatore della Rete Brasiliana di Socio-Economia Solidale.

Mance ipotizza la transizione verso un’economia post-capitalista attraverso la creazione di reti economiche tra unità di produzione, servizi e consumo organizzate secondo le caratteristiche dell’economia solidale.
L’articolazione di queste reti a livello regionale, nazionale e mondiale può costituire la base per un nuovo paradigma economico.
In questo senso l’economia solidale diventa la base per la costruzione di un’economia alternativa, immaginata come una rete che si diffonde e rafforza attraverso le scelte dei consumatori che indirizzano verso la rete le risorse necessarie a sostenerla.

In Italia, le numerose realtà dell’economia solidale hanno avviato un percorso comune per ragionare su questa prospettiva di costruschiavi zione di reti di economia solidale. Dal confronto tra le diverse realtà presenti è scaturita la volontà di portare avanti la creazione di un gruppo di lavoro per la “Rete di Economie Solidali“ (RES) con l’attivazione del sito www.retecosol.org e una mailing list per scambiare le informazioni tra le persone e le realtà interessate a questo progetto.

La riflessione all’interno del gruppo di lavoro ha portato inoltre a evidenziare la necessità di sperimentare dei luoghi in cui le diverse realtà di economia solidale presenti avviassero dei progetti di reti locali, denominate “Distretti di Economia Solidale” (DES) come alternativa concreta ai “distretti commerciali” della grande distribuzione. L’idea di fondo del distretto è quella di collegare le realtà locali creando dei circuiti economici, in cui, per quanto possibile, le esigenze dei vari nodi della rete (consumatori, commercianti, produttori) vengono soddisfatte rivolgendosi gli uni agli altri. In Italia, in diversi luoghi si sta ragionando sull’ipotesi dei distretti di economia solidale; in particolare, si stanno avviando delle sperimentazioni a Milano, a Roma, in Brianza, a Torino, a Como, nelle Marche, in Trentino e in altri luoghi.

 

Testo tratto da Schiavi del Supermercato (pp. 77-80), di Saverio Pipitone, Arianna Editrice



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